“I giovani hanno bisogno di essere rispettati nella loro libertà, ma hanno bisogno anche di essere accompagnati. (…) La comunità svolge un ruolo molto importante nell’accompagnamento dei giovani, ed è la comunità intera che deve sentirsi responsabile di accoglierli, motivarli, incoraggiarli e stimolarli. Ciò implica che i giovani siano guardati con comprensione, stima e affetto, e che non li si giudichi continuamente o si esiga da loro una perfezione che non corrisponde alla loro età”.
Sono parole di Papa Francesco, dall’Esortazione apostolica post-sinodale Christus vivit. Una fonte di ispirazione per il Corso di accompagnamento personale nell’ambito universitario, che si è tenuto dal 24 al 27 giugno 2019 all’Università Europea di Roma, per iniziativa del Centro di Formazione Integrale dello stesso ateneo.
L’obiettivo dell’incontro è stato quello di conoscere il modello pedagogico di accompagnamento personale dell’Università Francisco de Vitoria, aiutando i partecipanti a comprendere la propria vocazione in ambito universitario.
Si è trattato di una vera esperienza sinodale, che ha visto la partecipazione di professori, dipendenti e studenti del giovane ateneo dei Legionari di Cristo. Insieme a loro anche seminaristi, sacerdoti, genitori, insegnanti e membri del movimento Regnum Christi.
Il corso è stato guidato da quattro docenti dell’Università Francisco de Vitoria: Agustina Jutard Facio-Zeballos, Patricia Castaño Muñoz, Susana García Cardo e Maria José Díaz. Una squadra brillante e affiatatissima, che ha subito conquistato il pubblico presente.
Le relatrici si occupano, da dieci anni, del master in accompagnamento all’Università Francisco de Vitoria, con risultati notevoli negli atenei della rete.
Sono intervenuti anche Padre Gonzalo Monzón LC, Direttore dell’Ufficio Formazione Integrale dell’Università Europea di Roma, e Cecilia Bayón, consacrata del Regnum Christi e membro dell’Ufficio Formazione Integrale.
Tra gli argomenti trattati è stata molto apprezzata la conferenza sul tema dello sguardo. Un invito a guardare gli studenti con amore e spirito d’ascolto, abbandonando ogni pregiudizio.
Non sono mancati i momenti di spiritualità, ispirati dalla lettura del Vangelo, lavori di gruppo ed esercizi sul tema del dialogo.
Sono intervenuti anche quattro studenti dell’Università Europea di Roma, che hanno raccontato la loro esperienza di responsabilità sociale.
Il corso si è concluso con un momento di saluto in cui i partecipanti hanno sintetizzato in una sola parola l’esperienza vissuta nei quattro giorni.
Fra tutte le parole, ce n’è una che rappresenta più di ogni altra il momento vissuto insieme: “comunità”.
Il corso, infatti, ha visto nascere una comunità nuova, fatta di persone pronte a diffondere e seminare ciò che hanno appreso.
Un’altra parola è “gratitudine”. Un ringraziamento sincero a tutte le persone che hanno collaborato alla realizzazione del corso e soprattutto alle quattro relatrici venute dalla Spagna.
Infine un’altra parola è “speranza”. La speranza che l’Università Europea di Roma possa essere, sempre di più, al servizio della persona, per trasformare il mondo con spirito di dialogo, amicizia ed ascolto.
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