La trasposizione della direttiva Copyright nel mercato unico digitale ha suscitato una nuova riflessione sulla visione originaria della legge 633 del 1941 e la configurazione attuale della stessa legge, all’esito delle sedimentazioni e degli innesti apportati dai trattati internazionali, dall’implementazione delle direttive europee e dalla frenetica attività legislativa nazionale.
Ciò malgrado, sebbene la struttura abbia mostrato e mostri una straordinaria elasticità, permeando le revisioni che si sono susseguite lungo oltre ottanta anni di storia, emerge la necessità di riflettere nuovamente sulle istituzioni pubbliche coinvolte ancora oggi a garanzia degli interessi in gioco.
Se, infatti, l’ingerenza del potere pubblico nell’esercizio di diritti personali e privati come il diritto d’autore rispondeva ad esigenze dettate dalla situazione sociale e politica del 1941, risulta oggi interessante interrogarsi sui motivi e sugli obiettivi alla base di molteplici rinnovati meccanismi che prevedono ancora l’intervento del potere pubblico lato sensu nell’esercizio degli stessi diritti. Presidio quest’ultimo che pare stridere con la connotazione spiccatamente privatistica del diritto d’autore, rivolta agli interessi degli autori ma anche dell’industria creativa, ma che al contempo ne diviene il presupposto.
Il convegno è organizzato dalla collaborazione di ALAI Italia, (Associazione internazionale di studiosi e avvocati specializzati in proprietà intellettuale e copyright) e Il CREDA, (Centro di ricerca di eccellenza per il diritto d’autore incardinato nel Dipartimento di Scienze umane dell’Università Europea di Roma), in occasione della presentazione del volume Crisi e resilienza del diritto d’autore, a cura di Maria Letizia Bixio, edito Giappichelli.
Aula Magna UER, giovedì 21 maggio ore 9.30
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