Scienza & Vita e l’Unione Giuristi Cattolici Italiani, realtà vicine alle Cei, si sono costituite e hanno discusso stamane davanti alla Consulta, con l’avvocato Alessandro Benedetti, che assieme al prof. avv. Alberto Gambino (nella foto) le assiste.
Nel corso della discussione, l’avvocato Benedetti, docente di diritto penale all’Università Europea di Roma, ha esposto i tre motivi dell’inammissibilità del referendum che intende abrogare parte della norma incriminatrice sull’omicidio del consenziente. In particolare, il difensore di S&V e UGCI ha articolato il suo ragionamento, rappresentando fondati motivi in ordine ai seguenti punti: a) gli elementi di contraddittorietà e carenza di chiarezza riscontrabili nella formulazione del quesito referendario; b) il fatto che il presente referendum abrogherebbe una legge costituzionalmente necessaria che dà tutela minima a un bene protetto dalla Costituzione, ovvero la vita umana; c) nelle sue conseguenze, la vera natura di tale referendum non è abrogativa (modalità propria dell’istituto referendario), ma di fatto manipolativa e propositiva.
La difesa ha quindi concluso evidenziando come, peraltro, la triste ed inaccettabile conseguenza dell’abrogazione richiesta dal quesito referendario sarebbe quella di lasciare “privi di ogni forma di tutela i soggetti vulnerabili, che vivono in una condizione di difficoltà e debolezza, ma comunque capaci di esprimere un consenso valido”, aprendo così la possibilità di abusi per la vita di numerose persone e non solo dei pazienti in condizioni terminali.
Al contrario – ha sottolineato in conclusione l’Avv. Benedetti – le persone gravemente malate, unitamente ai loro cari, “reclamano piuttosto che il dolore/sofferenza fisica si affronti con precisi e competenti presidi farmacologici e una seria preparazione specifica, con il potenziamento della legge 38/2010 – richiamata quale precondizione di qualunque eventuale scelta esiziale proprio dalla Corte costituzionale n. 242/2019, che un’eventuale declaratoria di ammissibilità del quesito referendario ora finirebbe per demolire”.