L’obiettivo principale dell’Università Europea di Roma è la formazione integrale della persona: una formazione che consenta non solo l’acquisizione di competenze professionali, ma che orienti anche ad una crescita personale e favorisca uno spirito di servizio per gli altri.
Per questa ragione l’UER offre ai suoi studenti un percorso di Responsabilità sociale, che punta a incoraggiare tra i giovani un senso civico di appartenenza all’intera comunità umana, oltre ogni barriera e confine.
In questo solco si inserisce il desiderio di promuovere la conoscenza delle attività internazionali di tutela dei diritti umani, attraverso esperienze e testimonianze concrete.
L’Università Europea di Roma offre un ampio percorso di formazione, che si conclude con la visita ad una delle due principali Corti che si interessano di questi temi: La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo a Strasburgo e il Tribunale Penale Internazionale dell’Aja.
Quest’anno un gruppo di studenti di vari corsi di laurea, nell’ambito delle attività di Responsabilità sociale, si è recato in viaggio all’Aja, dal 10 al 12 aprile.
I giovani sono stati accompagnati da Padre Enrico Trono LC, Direttore del Centro di Formazione Integrale UER, e dalla Dott.ssa Barbara Giannetti, Coordinatrice del Settore di Responsabilità Sociale dello stesso Centro.
Il primo incontro è stato con l’Ambasciatore d’Italia Giorgio Novello e i suoi collaboratori, che hanno illustrato ai giovani la loro attività di relazioni con gli organismi internazionali presenti all’Aja.
Gli studenti hanno potuto vedere la Panchina Rossa, simbolo dell’impegno per contrastare la violenza nei confronti delle donne, istituita dal Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani.
I giovani hanno anche visitato la Biblioteca intitolata a Pacifico Marchesini, funzionario dell’Ambasciata italiana che nel 1942 salvò due famiglie di Ebrei dalla persecuzione nazista.
Successivamente il gruppo ha visitato la Corte Penale Internazionale e ha incontrato il Giudice Rosario Salvatore Aitala, Vicepresidente della Corte.
L’attività si è conclusa alla Corte Internazionale di Giustizia.
Gli studenti hanno potuto conoscere le dinamiche storiche che hanno portato alla nascita di questa Corte e il supporto che essa ha dato agli Stati nei vari eventi internazionali, attraverso gli anni.
“Sono veramente contenta di questa esperienza”, spiega Ramah Marusi Guareschi, studentessa di Psicologia che ha partecipato al viaggio. “Abbiamo potuto conoscere molto bene le attività che si svolgono per la tutela dei diritti umani, attraverso incontri e testimonianze. Mi ha interessato particolarmente il dialogo con il Giudice Aitala, che è giunto all’Aja dopo essersi impegnato molto nella lotta contro la mafia. Come studentessa di Psicologia, mi sta molto a cuore il tema dell’aiuto alle persone. Per me, quindi, la testimonianza del Giudice Aitala è stata di grande ispirazione, perché ha evidenziato il valore dell’impegno in aiuto degli altri, dal punto di vista umano e sociale”.
Carlo Climati