2 Aprile, 2021

Una storia di dolore e di ingiustizia

di Carlo Climati

Una storia di dolore e di ingiustizia. Non possono esserci altre parole per definire quanto sta succedendo, in India, al sacerdote gesuita Padre Stan Swamy SJ.

Padre Stan Swamy, 83 anni, è in carcere dall’8 ottobre 2020, dopo aver dedicato la sua vita allo sviluppo integrale degli Adivasi, una minoranza indigena dell’India settentrionale, e alla difesa di altre comunità vittime di violazioni dei loro diritti.

Lunedì 22 marzo 2021 si è aggiunta un’altra tappa ad un percorso che appare ai nostri occhi non solo inaccettabile, ma anche incredibile, considerando che Padre Stan soffre di molte malattie, tra le quali un grave Parkinson.

Il tribunale speciale della National Investigation Agency (NIA) ha respinto la richiesta di cauzione del sacerdote gesuita, dopo averlo tenuto in prigione per 164 giorni.

Il Segretariato per la Giustizia Sociale e l’Ecologia della Compagnia di Gesù ha pubblicato una dichiarazione che si apre con queste parole:

“La Compagnia di Gesù è profondamente addolorata nell’apprendere che lunedì 22 marzo 2021, il tribunale speciale della National Investigation Agency (NIA) ha respinto la richiesta di cauzione del nostro fratello P. Stan Swamy SJ dopo averlo tenuto in prigione per 164 giorni. Stan è stato arrestato l’8 ottobre 2020, nella sua residenza a Ranchi, Jharkhand e da allora è stato tenuto in custodia giudiziaria nella prigione di Taloja, vicino a Mumbai, nel bel mezzo della pandemia di Covid-19.

Ciò che è più preoccupante è che la cauzione è stata negata a un difensore dei diritti umani di 83 anni che soffre di molte malattie tra cui un grave Parkinson. Come compagni gesuiti, affermiamo che Stan si è impegnato nella difesa degli adivasis (popoli indigeni) e di altre comunità svantaggiate i cui diritti fondamentali sono stati negati e sistematicamente calpestati. Confermiamo che Stan inequivocabilmente crede, professa e si impegna in attività per “assicurare a tutti i suoi cittadini: GIUSTIZIA…, LIBERTA’…, UGUAGLIANZA…, e promuovere tra tutti la FRATERNITA’ assicurando la dignità dell’individuo e l’unità e l’integrità della Nazione” (Preambolo della Costituzione dell’India). I gesuiti credono e praticano anche i valori del dialogo pacifico e della “nonviolenza” sulla scia dal Mahatma Gandhi, il Padre della nazione”.

La storia di Padre Stan è incredibile, oltre che inaccettabile, perché è una storia dei giorni nostri. È incredibile e inaccettabile come tante altre storie di violenza che continuano ad accadere in ogni parte del mondo.

Siamo in un’epoca in cui si sono fatti passi significativi per la tutela dei diritti umani, dopo aver assistito a persecuzioni e stermini di ogni genere. Ma sembra che la storia non ci abbia insegnato nulla. Si continuano a commettere, puntualmente, gli stessi errori e a calpestare i diritti delle persone.

Su questo tema vorrei ricordare le parole illuminanti di Papa Francesco in un messaggio ai partecipanti della conferenza internazionale “I diritti umani nel mondo contemporaneo: conquiste, omissioni, negazioni” (Roma, 10 – 11 dicembre 2018):

“Quando, infatti, i diritti fondamentali sono violati, o quando se ne privilegiano alcuni a scapito degli altri, o quando essi vengono garantiti solamente a determinati gruppi, allora si verificano gravi ingiustizie, che a loro volta alimentano conflitti con pesanti conseguenze sia all’interno delle singole Nazioni sia nei rapporti fra di esse.

Ciascuno è dunque chiamato a contribuire con coraggio e determinazione, nella specificità del proprio ruolo, al rispetto dei diritti fondamentali di ogni persona, specialmente di quelle “invisibili”: di tanti che hanno fame e sete, che sono nudi, malati, stranieri o detenuti (cfr Mt 25,35-36), che vivono ai margini della società o ne sono scartati”.

Con questo spirito di impegno, ma anche di speranza, andiamo avanti e cerchiamo di compiere ogni sforzo possibile a sostegno di chi, come Padre Stan, sta soffrendo ed è perseguitato per aver cercato di seminare la pace e la giustizia.

Come approfondimento, ecco i link con i testi integrali della dichiarazione del Segretariato per la Giustizia sociale e l’Ecologia della Compagnia di Gesù sul tema della libertà negata a Padre Stan Swamy SJ, in lingua italiana, inglese, francese e spagnola:

https://www.sjesjesuits.global/it/2021/04/01/la-liberta-provvisoria-negata-a-p-stan-swamy-sj-in-india/

https://www.sjesjesuits.global/2021/04/01/bail-denied-to-fr-stan-swamy-sj-in-india/

https://www.sjesjesuits.global/es/2021/04/01/denegada-la-libertad-bajo-fianza-al-p-stan-swamy-sj-en-la-india/

https://www.sjesjesuits.global/fr/2021/04/01/liberation-sous-caution-refusee-au-p-stan-swamy-sj-en-inde/