“Credo a tutte le forme di studio, di approfondimento e di protesta contro la mafia. La mafiosità si nutre di una cultura e la diffonde: la cultura dell’illegalità.” Don Pino Puglisi
Don Puglisi, beato e martire della fede, è stato un sacerdote, un educatore, un insegnante, un parroco, che “educando i ragazzi secondo il Vangelo vissuto li sottraeva alla malavita”, ha detto di lui Papa Francesco.
La malavita lo ha ucciso perché portava concretamente il messaggio di amore e di speranza del Vangelo tra i piccoli e gli ultimi di Palermo, quelli che nel senso di abbandono materiale e morale rischiano di perdersi, e infondeva in loro un senso nuovo di amore, di libertà e di rispetto.
La cultura mafiosa si sradica alimentando e diffondendo la cultura della legalità; La legalità è un campo che necessita di essere arato e seminato costantemente, senza lesinare impegno e fatica, difendendo e promuovendo la dignità integrale e trascendente dell’uomo, di ogni uomo.
Don Puglisi è stato sicuramente, ed è ancora oggi con il suo esempio, una splendida figura di “seminatore e aratore” di questo campo, alla luce della fede.
La legalità, come modus vivendi, è vedere nell’altro una persona da amare e rispettare, sempre e comunque. Don Puglisi testimoniava la legalità illuminato dal Vangelo, come strada maestra da percorrere insieme all’altro, in un cammino rischiarato dalla luce della “speranza creatrice” (San Giovanni Paolo II). Era questa la cornice di senso in cui agiva, nell’abbraccio dei giovani e giovanissimi del quartiere Brancaccio, che cercava di sottrarre alla deprivazione sociale, ambientale e legale, mostrando loro la bellezza di un’attività cristiana di servizio.
Alla sua benedetta memoria dedichiamo l’incontro e il gesto di oggi, certi che ogni giorno vada speso per imparare ad essere “cittadini e credenti” (Papa Francesco).
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Indirizzi di saluto
Presiede e conclude
Introduce
Intervengono
Aula Master – mercoledì 18 ottobre, 2023 – ore 9.45/12.15