“Le tecnologie che cambieranno la società e le professioni: intelligenza artificiale, internet delle cose, blockchain e 5G”. È il tema del convegno che si è tenuto il 7 febbraio 2019 all’Università Europea di Roma, organizzato dal Corso di laurea magistrale in Giurisprudenza dello stesso ateneo con InnoLawLab – Laboratorio di Diritto dell’Innovazione.
Il mondo del lavoro sta cambiando e subisce sempre di più l’influenza della rivoluzione tecnologica. Questa nuova visione sta toccando anche la Giurisprudenza, generando un approccio diverso alla gestione delle tematiche legali, culturali e sociali.
Il video integrale del convegno:
Ecco le sintesi degli interventi dei relatori:
Marco Scialdone, professore InnoLawLab, Presidenza Camera Deputati
Nella comunicazione del 25 aprile 2018 dal titolo “L’intelligenza artificiale per l’Europa”, la Commissione Europea ha affermato, apertis verbis, quanto sia importante sostenere l’interdisciplinarità mediante la promozione delle lauree miste, ad esempio in legge o psicologia e Intelligenza Artificiale. Allo stesso tempo, ha sostenuto la Commissione, l’importanza dell’etica nello sviluppo e nell’utilizzo delle nuove tecnologie dovrebbe figurare anche nei programmi e nei corsi.
Più in generale le tecnologie emergenti hanno creato nuovi profili occupazionali che possono rappresentare una straordinaria occasione per ridisegnare le professioni legali, aprendo scenari di sicuro interesse.
Sono passati molti anni da quando uno dei grandi maestri dell’informatica giuridica in Italia, il Prof. Renato Borruso, scrisse che
“la vera comprensione del diritto,- quale che sia il suo oggetto,- implica sempre la conoscenza, prima ancora che della norma, del fenomeno che la norma vuole regolamentare, inteso come fatto di vita vissuta e d’esperienza: altrimenti non si è veri giuristi ma soltanto legulei”.
Quella lezione è quanto mai attuale ed è il vero obiettivo che il nuovo profilo in diritto e gestione delle nuove tecnologie dell’Università Europea di Roma può e deve conseguire: formare giuristi che, accanto ad una solida conoscenza del diritto, abbiano competenze di leadership strategica e nozioni tecniche per cogliere e sfruttare le opportunità offerte dalla tecnologia all’interno dell’impresa
Andrea Falessi, Responsabile relazioni esterne Open Fiber
L’Italia è al 25° posto su 28 per digitalizzazione (DESI 2018). Open Fiber accetta la sfida e lancia un progetto da 6,5mld per portare la fibra in 19,1 unità immobiliari.
Studi internazionali dimostrano che con la crescita della banda larga si può far crescere il PIL. Ma per questo ambizioso obiettivo occorre uno sforzo di sistema, in cui le competenze digitali e quindi la formazione devono giocare un ruolo centrale: aziende, scuole e università devono lavorare insieme.
Occorre in ultimo che le aziende rivedano i sistemi di selezione, formazione e i percorsi di carriera.
Luisa Crisigiovanni, Segretario generale Altroconsumo
Secondo il 36% degli intervistati dell’indagine statistica condotta da Altroconsumo nel 2018 sull’AI su un campione della popolazione distribuito su tutto il territorio nazionale, le applicazioni dell’Intelligenza Artificiale muteranno il contesto sociale in un modo ancora imprevedibile. Per il 61% del campione un maggior ricorso all’AI avrà impatto negativo sul numero attuale di posti di lavoro. Il punto è che innovare oggi significa formare nuove professionalità per essere in grado di gestire le scelte che tutti noi (43 milioni di utilizzatori di internet e 34 milioni di persone attive sui social secondo il global digital index 2018) compiamo tutti i giorni. Come ogni cambiamento anche quello che stiamo vivendo comporta rischi ed opportunità ed è per questo che organizzazioni come Altroconsumo lavorano per creare un ecosistema intorno alla gestione dei dati personali in cui si massimizzino i vantaggi per i consumatori e si minimizzino i rischi. Vogliamo poter monetizzare il valore inestimabile dei nostri dati personali che alimentano l’economia digitale e lavoriamo perché principi base come non discriminazione e privacy siano scritti di default nei codici degli algoritmi che guideranno le nostre scelte.
Luca Bolognini Presidente Istituto Italiano Privacy
Parlare di privacy nel 2019 non è più una questione di mero adempimento burocratico (che tanto snerva le imprese e gli enti, freschi di “trauma-compliance” post-GDPR, per rischi-sanzione che arrivano fino al 4% del fatturato mondiale, in pieno stile antitrust), e non significa nemmeno occuparsi di mera sicurezza dei dati e dei sistemi.
Il diritto dei dati personali è cambiato: le tecnologie sono avanzate in modo imprevedibile e smisurato, e con esse sono cresciute esponenzialmente le minacce per la libertà e la dignità delle persone.
Sia nel settore pubblico sia nel settore privato, dal 2019 in avanti ci sarà la tentazione – spesso legittima, beninteso – di un uso “estremo” delle nuove tecnologie. Si tratterà di proteggerci da sensori e oggetti e da minacce non umane, poco tracciabili e “responsabilizzabili”. In ogni caso, garantire i diritti alla protezione dei dati personali e alla riservatezza significherà occuparsi di algoritmi, decisioni automatizzate, Intelligenza Artificiale, umanità aumentata (o perfino sostituita).
Proprio in preparazione di queste sfide, guardiamo con interesse alla primavera-estate del 2019 quando il Parlamento dovrà designare i 4 nuovi componenti del Collegio del Garante per la protezione dei dati personali. Con l’Istituto Italiano per la Privacy e la Valorizzazione dei Dati, stiamo lavorando alla stesura di un ampio documento, per proporre idee e strategie da affidare al Parlamento, prima, e al nuovo Collegio dell’Autorità Privacy, poi, per il settennato 2019-2026. Il Garante si troverà, volente o nolente, ad interpretare un ruolo di garante della libertà e dignità degli esseri umani nel tutto digitale, in una cruciale posizione di rilievo meta-costituzionale e di derivazione sovranazionale. La consapevolezza e l’esercizio attivo di questo ruolo saranno determinanti per l’efficacia dell’azione del nuovo Collegio.
Lisa Di Feliciantonio Head, Media Relations & Public Affairs Fastweb
“Blockchain, Intelligenza artificiale, robotica avranno un effetto dirompente sulle dinamiche dell’organizzazione del lavoro. Una strategia per questo settore è fondamentale per cogliere i benefici e mettere tutti i settori produttivi del paese in grado di competere efficacemente a livello globale. Ma sarà il 5G a svolgere il ruolo chiave, in quanto abilitatore di queste innovazioni. Il 5G realizzerà una connettività iper performante e ubiqua, con velocità di connessioni enormi e latenza minima, rendendo possibile la trasformazione digitale a tutti i livelli delle catene del valore.
Il 5G non è semplicemente la nuova generazione di reti mobili ma la rete in grado di soddisfare tutte le esigenze di connettività, fissa e mobile. Come dimostrato dalle esperienze in altri paesi il 5G nella sua declinazione FWA sarà un efficace alternativa alla fibra a casa, molto più economica e rapida da realizzare, accelerando ulteriormente la diffusione della banda ultra larga nel paese.
Massimiliano Dona Presidente Unione Nazionale Consumatori
Le tecnologie impattano come mai in passato sul quotidiano dei consumatori: l’attuale società è ispirata ad una gestione sempre più automatizzata delle relazioni tra imprese e consumatori e questo trend, accanto ad alcuni innegabili vantaggi, apre anche preoccupanti interrogativi rispetto all’etica che deve ispirare il rapporto tra chi produce e vende da un lato e persone dall’altro.
Ecco, sono proprio le persone che devono restare al centro delle attenzioni del legislatore, mentre osserviamo il rapido sviluppo dell’intelligenza artificiale che fa dell’elaborazione dei big data il nuovo protagonista dei nostri tempi. Volendo quindi immaginare i trend tecnologici che impatteranno di più sui consumatori, direi che la gestione dei nostri dati, l’automazione dei momenti di acquisto ed in ultimo l’avvento dell’intelligenza artificiale, sono i fenomeni che più di ogni altro dovranno essere monitorati e accompagnati da nuove tutele che, ben lungi dal soffocare il cambiamento tecnologico, lo rendano il più possibile attento all’individuo.
Luca Piccinelli Huawei Italia, Marketing and Innovation, Senior Manager
L’intelligenza Artificiale, il 5G ed i servizi IoT muteranno presto il modo di vivere, generando opportunità inaspettate per tutti. Investire ora nelle tecnologie innovative significa dotarsi di abilitatori necessari per costruire i servizi del futuro, per Huawei sono gia realtà con un portafoglio di soluzioni e prodotti end to end, che comprendono device, reti e piattaforme.
Huawei investe in Italia, in Europa e nel mondo una percentuale ingente del suo fatturato per la Ricerca e Sviluppo, che ha toccato a fine 2018 oltre 16 Miliardi di Dollari, una percentuale a due cifre del nostro fatturato globale.
Marilu Capparelli, Legal director Google
Le tecnologie di Machine Learning si stanno progressivamente sviluppando nel mercato dei servizi legali. Il profilo professionale dei legali nel futuro sarà molto diverso da oggi.
Parleremo di come comprendere la tecnologia, i nuovi compiti dei legali, le relazioni tra uomo e macchina siano essenziali per garantire un futuro prospero alle nuove generazioni di giuristi.
Stefano da Empoli Presidente I-COM – Istituto per la Competitività
In un futuro non troppo remoto, i professionisti che non solo sopravviveranno ma potranno sfruttare a proprio vantaggio le nuove condizioni saranno coloro in grado di collaborare con le macchine, utilizzandole a proprio vantaggio. Facendo quello che le macchine non saranno in grado di fare e al tempo stesso sfruttandone la capacità di digerire meglio e più velocemente l’enorme mole di informazioni e conoscenze alla base delle discipline giuridiche. Il futuro professionista dovrà avere al contempo una visione larga, rafforzando dunque le proprie competenze di base, e una buona conoscenza teorica e pratica degli strumenti tecnologici a disposizione. Per questo, credo che la strada tracciata da InnoLawLab sia estremamente interessante e condivisibile e l’Istituto per la Competitività è lieto di percorrerla insieme.
Pinar Serdengecti Direttore Affari Regolamentari e Concorrenza Iliad Italia
È importante che le tecnologie innovative vengano messe a disposizione della più ampia platea di beneficiari, in particolare quelle realtà come le PMI che scontano i ritardi del digital divide, quelle fasce di popolazione che soffrono di un digital divide di competenze. Per questo, apprezziamo che il Governo aspiri a posizionare l’Italia in prima linea nel contesto europeo nel campo dell’AI e della Blockchain.
Come iliad ci impegniamo perché il consumatore finale sia sempre informato e aggiornato sul servizio che utilizza, e per questo riteniamo che un’offerta semplice e chiara sia la soluzione migliore: pensiamo che questi principi siano un utile riferimento anche per gestire queste tecnologie che sono di per sé estremamente complesse, ed auspichiamo che le istituzioni e le imprese si adoperino, da un lato, perché queste tecnologie siano conosciute nel modo più trasparente e chiaro possibile, e, dall’altro lato, perché il loro utilizzo sia semplice ed immediato.
Guido Scorza Professore InnoLawLab, Responsabile Regolazione Team Digitale Governo
La rivoluzione digitale – quella che sta ridefinendo completamente gli spazi di vita dell’uomo nella sua dimensione personale, culturale, politica e economica – impone al giurista, qualunque sia la sua professione, di ripensare il proprio percorso di formazione, il proprio modo di lavorare, il proprio approccio ai problemi che si trova ad affrontare nel quotidiano. Multidisciplinarietà, contaminazione, specializzazione, apertura al confronto costante con le diverse componenti della società sono elementi destinati a poter mancare sempre di meno nel nostro bagaglio professionale.
Giuseppe Busia Professore InnoLawLab, Segretario Generale Garante Privacy
Per chi oggi costruisce la propria formazione giuridica, diventa essenziale dedicarsi allo studio del diritto e tutela dei dati personali. Non solo perché qualunque soggetto bisognoso di assistenza legale, pubblico o privato, avrà necessità di applicare correttamente tale normativa, ma anche perché sono nate e si stanno sviluppando specifiche figure professionali legate proprio all’applicazione della normativa sui dati personali, a partire dal Responsabile della protezione dati, o Data Protection Officer, figura obbligatoria presso tutti i soggetti pubblici e presso i soggetti privati che svolgono trattamenti di dati di una certa rilevanza.
Alberto Gambino Pro-Rettore dell’Università Europea di Roma
L’Università Europea di Roma è molto attenta ai cambiamenti dell’economia, delle tecnologie e, di conseguenza, del mercato del lavoro ed è, da sempre, impegnata a definire proposte innovatrici che abbiano una forte attrattività per i giovani, ma anche un’immediata spendibilità nel mondo del lavoro.
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