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L’idea di Università e la Cultura umanistica

9 Febbraio 2018

Il Rettore dell’Università Europea di Roma, Padre Pedro Barrajón LC, è intervenuto nell’ambito della cerimonia di consegna delle borse di studio della seconda edizione del Premio “Per una nuova cultura umanistica”, il 13 dicembre 2017 presso il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.

Nella sua relazione Padre Barrajón LC ha ricordato che “l’Italia è la patria dell’Umanesimo, quella corrente culturale che iniziò nel secolo XIV con poeti e letterati, come Francesco Petrarca, che volevano recuperare l’eredità della cultura greco-romana in una società che si apriva sempre di più alle sfide di ciò che poi sarà chiamata la modernità”.

Oggi, ha spiegato il Rettore “si manifesta sempre più il bisogno di impostare in un modo nuovo gli studi universitari che, senza perdere l’alta qualità scientifica e specializzata, volgano lo sguardo alle origini di un’istituzione dove non solo si offriva una serie di conoscenze, ma si cercava di trovare un ordine, un sistema valoriale, una visione del cosmo e dell’uomo che fosse alla base della costruzione delle nuove nazioni che all’epoca stavano sorgendo in Europa”.

Padre Pedro Barrajón LC ha citato l’esempio di San Filippo Neri, il quale, nella sua pedagogia poi passata all’Oratorio, riuscì a creare un sistema formativo dove il dialogo del maestro con gli allievi, la lettura critica dei migliori testi, classici, agiografici e scientifici, l’esercitazione musicale e anche fisica, diedero come risultato personalità armoniose.

“Egli – ha spiegato il Rettore – aveva capito che la formazione della persona umana non può essere frammentaria ma deve includere sia l’anima che il corpo; accogliere tutte le facoltà superiori di intelligenza, volontà, con tutta la parte emotivo-emozionale, la capacità espressiva, l’esercitazione delle arti liberali e delle tecniche professionali. E il tutto con un peculiare distacco e umorismo, capace di cogliere la parte buona dell’essere umano anche lì dove il male lo assilla”.

Anche se non fondò un’università, – egli stesso seguì lezioni di filosofia e teologia alla Sapienza – in un secolo convulso da cambiamenti epocali, dimostrò che anche la santità deve avvalersi dell’humanum e che l’humanum non può essere lasciato fuori da una vera formazione. Tanto meno potrà essere lasciato fuori in quelle istituzioni come le università, dove la dignità dell’uomo, con al centro la sua libertà, la sua immensa capacità di conoscenza e il suo agire libero secondo norme morali corrispondenti a una tale dignità, deve venire oggi più mai valorizzato e promosso


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