Giovedì 19 dicembre alle 17.30 presso l’Aula Tesi Università Europea di Roma sarà presentato il libro biografico su Renato Alessandrini (Roma, 11 agosto 1890 – Oceano Artico, 25 maggio 1928) attrezzatore e timoniere dirigibilista della Regia Aeronautica italiana, che partecipò alle seguenti esplorazioni polari:
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Il libro ripercorre l’intera vita di Renato Alessandrini di cui ricostruisce tutti i passaggi fondamentali, dal primo incarico lavorativo all’età di quindici anni, al servizio in Marina durante la Guerra Italo-Turca, dall’assunzione nel gennaio 1914 allo Stabilimento di Costruzioni Aeronautiche, la fabbrica delle aeronavi militari, all’incessante attività durante la Grande Guerra nei cantieri dei dirigibili militari ed infine, la partecipazione a tutte e due le spedizioni polari dei dirigibili di Umberto Nobile, di cui Alessandrini è stato un protagonista minore, ma indiscusso e ben noto alla storia. Ma mentre al «Norge» spetta la gloria del primo sorvolo del Polo Nord e della prima trasvolata dell’Artide, la fine del dirigibile «Italia» resta una pagina struggente – e troppe volte dimenticata – nella storia del nostro paese. Comunque in entrambi i casi Renato Alessandrini fu l’infaticabile attrezzista che costantemente si muoveva dentro e fuori l’aeronave a controllare impianti, strutture e valvole del gas. Le sue frequenti “passeggiate” sul dorso del dirigibile in volo per controllare che non si formasse ghiaccio e che le tele dell’involucro fossero integre sono uno dei ricordi più spettacolari e raccontati delle spedizioni.
Il libro, oltre a documenti originali (contratti, attestati, lettere, telegrammi, cartoline) ed interessanti fotografie riguardanti entrambe le spedizioni, riporta il diario della fortunata impresa del «Norge». È uno scritto che evidentemente Alessandrini non aveva destinato alla pubblicazione ed appare più che un diario, quasi un racconto di viaggio in forma di lettera destinato ai familiari, in cui abbozza le sue esperienze di viaggio, da Roma in treno per raggiungere il Norge, partito senza di lui perché convalescente (polmonite!), al volo col dirigibile da Leningrado alle Svalbard e poi la trasvolata fino all’arrivo in Alaska e di qui a Seattle in piroscafo, terminando all’inizio delle grandi celebrazioni. Si tratta di un documento di cui non si conosceva ancora l’esistenza nella comunità scientifica, che viene accuratamente riprodotto fotograficamente e trascritto nel libro.
Inoltre viene descritto l’ultimo volo dell’«Italia» basandosi in gran parte sui resoconti dei protagonisti, soffermandosi sugli episodi che hanno segnato drammaticamente la partecipazione di Alessandrini, in particolare l’ordine che gli fu impartito quasi nell’istante della caduta. Più che sulla narrazione della sorte dei dispersi sul pack e delle operazioni di soccorso, sulle quali esiste già un’amplissima letteratura, il libro si sofferma invece sulle possibile cause della caduta e sulla fine dei sei membri dell’equipaggio dispersi con l’involucro, legati per sempre ad un destino crudele ed insolito, rimasto ancora oggi avvolto nel mistero. Da ultimo sono riportato alcune vicende legate alla realizzazione dei due monumenti ai caduti, che dovettero attendere addirittura gli anni Sessanta dello scorso secolo per ricevere una degna commemorazione.
La presentazione del volume, pubblicato dalla Società Geografica Italiana nella collana “Memorie”, sarà introdotta dal prof. Gianluca Casagrande (GREAL) dell’Università Europea di Roma. Interverranno poi la prof.ssa Annalisa D’Ascenzo del Centro Italiano per gli Studi Storico-Geografici dell’Università Roma Tre, il dir. Roberto Sparapani del Consiglio Nazionale delle Ricerche e il T. Col. Adelio Roviti, direttore del Museo Storico dell’Aeronautica Militare. Sarà presente anche l’autore del libro dott. Sergio Alessandrini, medico legale e membro del Comitato Operativo del GREAL.