Il Prof. Filippo Vari, Ordinario di Diritto Costituzionale dell’Università Europea di Roma, ha inviato al direttore di Avvenire alcune riflessioni sulle possibili restrizioni alla libertà di manifestazione del pensiero conseguenti alla Legge Zan, portando ad esempio quanto accaduto recentemente in Finlandia, paese in cui vige da tempo una normativa simile.
Nel paese nordico è stata incriminata una parlamentare, Päivi Räsänen, per alcune manifestazione di pensiero prive di legame con la violenza e non lesive della dignità di alcuna persona. Certo, potrà essere assolta, ma perderà anni e soldi e “il processo, già di suo, è una pena”.
Dato il carattere vago e onnicomprensivo delle norme penali contenute nel ddl Zan è possibile immaginare che, ove approvato, potremmo trovarci, anche in Italia, a dibattere presto di casi come questo.
La lettera è reperibile on line.